La cittadinanza nelle periferie
L’associazione R’Innova, con grande entusiasmo e interesse, è intervenuta nel dibattito “verso gli Stati Generali delle Periferie di Palermo” che si è svolta il 24.01.2020 presso il locali dell’Ex lavatoio comunale di via Germanese a Palermo.
Tema amplissimo e su cui focalizzare attentamente alcune “parole chiave” fondamentali legate alla questione sulle nostre periferie, circoscrizioni e quartieri palermitani.
E per far ciò siamo partiti ricordando la straordinaria figura di Danilo Dolci e sulle iniziative attraverso le quali affrontò, in maniera talvolta decisamente originale, il tema del rapporto fra educazione e politica..fra educazione e cittadinanza.. Proprio nelle nostre periferie!
Il lavoro di indagine sociale svolto da Dolci e dai suoi collaboratori in un angolo depresso della Sicilia occidentale,pubblicato per la prima volta nel 1955 seppe mettere in luce molti dei fattori penalizzanti del vivere nelle periferie di un’Italia ancora in parte gravemente povera con lo scopo di avviare al Sud una vasta rete di impegno sociale e civile, attirando l’attenzione delle menti intellettuali più importanti del Paese. Infatti, sulla scorta di tale “racconto”, tanti giovani, intellettuali, educatori e operatori sociali avviarono una scuola di formazione politica e sociale dal forte impatto esperienziale sui territori con le comunità residenti.
Una esperienza ancora oggi validissima, necessaria e fondamentale che abbiamo voluto ricordare, proprio perché ai tempi poneva l’accento su ciò che oggi si ripresenta impellente, le periferie come luoghi di prossimità tra cittadini e politica, luoghi di ritrovato dibattito democratico fra speranze e aspettative intense e contrastanti.
Le periferie come luogo in cui deve ritornare “centrale e profondo” il dibattito, il confronto e la progettazione per dare risposta ai bisogni dei più deboli e allo sviluppo sociale con l’obiettivo di contrastare il degrado sociale e le disuguaglianze.
Occorre quindi aprire un confronto tra, da una parte, le associazioni, i comitati locali e tanti cittadini attivi “che leggono effettivamente il territorio” e, dall’altra , i Partiti , la Chiesa e le istituzioni locali che sono chiamate a rispondere alla domanda di cambiamento.
L’esperienza di Danilo Dolci che il vice presidente Francesco Prestigiacomo ha voluto oggi ricordare, ha voluto ribadire e riprendere la visione e gli obiettivi che lo stesso negli anni 50 proponeva (e che oggi ritorna) del problema di cultura e di formazione: un problema di educazione alla cittadinanza democratica.
Il ritornare a “Leggere la Realtà” dal di dentro come elemento di pedagogia civile e sviluppo dei nostri territori a cominciare proprio dalle periferia da valorizzare compiutamente come “centri nevralgici di prossimità” della socialità, dell’inclusione, della solidarietà, della crescita collettiva della comunità e di una economia calibrata alle specificità e alle qualità del territorio.
Il modello di Danilo Dolci è la nostra bussola di riferimento e in questo contesto riteniamo che ancora oggi il suo insegnamento sia ancora da perseguire
All’interno del dibattito vi sono state anche gli interventi con le esperienze di “vissuto” da un altro dei nostri soci, in ambito alle realtà di periferie.
Rosario Ferrante, che ha raccontato l’esperienza vissuta dal Comitato genitori della Scuola Borgese per le problematiche del plesso.
Il Dott. Dario Giustiniani ha affrontato il tema del Dissesto idrogeologico del territorio delle periferie e delle criticità tecniche e procedurali sull’utilizzo dei fondi rivolti a tale ambito e di cosa necessiti per concretizzarsi.
Un pubblico attento e partecipe ha fatto cornice a questo splendido momento di analisi e condivisione .